Storia del Betta splendens.
In questo articolo ripercorreremo brevemente la storia di quello che oggi conosciamo come Betta splendens.
Parleremo dell’origine del nome, del luogo di provenienza e della sua evoluzione nei secoli fino ai nostri giorni.
Il pesce combattente (Betta splendens), noto anche come betta, è un un pesce d’acqua dolce originario del sud-est asiatico, in particolare Thailandia, Cambogia, Laos, Malesia, Indonesia, e Vietnam. Sono tra i pesci d’acqua dolce più diffusi al mondo, grazie alla loro colorazione meravigliosa, con iridescenze fantastiche, anche il loro comportamento è sempre stato di grande fascino ed interesse per gli appassionati di acquariofilia, tanto da farmi innamorare subito alla prima volta che li vidi. I pesci combattenti siamesi ( Betta splendens ) sono endemici della pianura centrale della Thailandia e sono stati allevati e curati e selezionati per molti secoli dalla popolazione Thai, che li ha resi pesci forti e abbastanza semplici da gestire ed allevare. Vivevano e vivono in stagni, risaie, in piccoli corsi d’acqua, insomma in acque basse e per niente limpide, quindi è un pesce molto rustico e facile da tenere se osserviamo 4 regole base che poi nei prossimi articoli tratteremo.
In questo articolo ripercorreremo brevemente la storia di quello che oggi conosciamo come Betta splendens.
Parleremo dell’origine del nome, del luogo di provenienza e della sua evoluzione nei secoli fino ai nostri giorni.
Il pesce combattente (Betta splendens), noto anche come betta, è un un pesce d’acqua dolce originario del sud-est asiatico, in particolare Thailandia, Cambogia, Laos, Malesia, Indonesia, e Vietnam. Sono tra i pesci d’acqua dolce più diffusi al mondo, grazie alla loro colorazione meravigliosa, con iridescenze fantastiche, anche il loro comportamento è sempre stato di grande fascino ed interesse per gli appassionati di acquariofilia, tanto da farmi innamorare subito alla prima volta che li vidi. I pesci combattenti siamesi ( Betta splendens ) sono endemici della pianura centrale della Thailandia e sono stati allevati e curati e selezionati per molti secoli dalla popolazione Thai, che li ha resi pesci forti e abbastanza semplici da gestire ed allevare. Vivevano e vivono in stagni, risaie, in piccoli corsi d’acqua, insomma in acque basse e per niente limpide, quindi è un pesce molto rustico e facile da tenere se osserviamo 4 regole base che poi nei prossimi articoli tratteremo.
Originariamente erano stati allevati per l’aggressività e quindi usati per farli combattere tra di loro, usando 2 maschi messi in una piccola vaschetta e scommettendo soldi su chi avrebbe vinto. Ovviamente il combattimento durava fino alla morte (o quasi) di uno dei 2 maschi, purtroppo questa usanza in alcuni paesi del sud est asiatico è ancora oggi praticata. Nonostante la pratica sia vietata questa viene ugualmente svolta in serenità in qualsiasi mercato thailandese, le tradizioni sono purtroppo dure a morire.
I Betta splendens furono introdotti nel resto del mondo dal re Rama III (1788-1851) che si dice ne abbia dati alcuni a Theodore Cantor, un medico, zoologo e botanico danese. Apparvero per la prima volta in Occidente alla fine del 1800 e divennero popolari come pesci ornamentali nel giro di pochi decenni. A causa della loro lunga storia di allevamento selettivo hanno ottenuto una vasta gamma di colorazioni e pinnaggi guadagnandosi la stima di molti fan nel mondo. I Betta sono pesci molto territoriali e quindi con una certa aggressività per la difesa del proprio territorio.
Dovremmo porre attenzione a non far mai convivere nella stessa vasca 2 o più maschi insieme, pena sarebbe la morte o il ferimento grave dei soggetti in questione e noi vogliamo solo il bene e il benessere dei nostri amati pesci. Un po’ diverso è invece il discorso che riguarda le femmine, che in un acquario adatto come litraggio, piantumazione e con diversi nascondigli, possono convivere di più pacificamente. I Betta splendens sono eccezionalmente resistenti ai bassi livelli di ossigeno e alla scarsa qualità dell’acqua grazie al loro speciale organo chiamato labirinto, una caratteristica unica del sottordine Anabantoidei che consente loro di respirare dell’aria in superficie. Per questo motivo è necessario tenere sempre un strato d’aria tra il coperchio e la superficie dell’acqua per consentire la respirazione. Inoltre è necessario avere una vasca coperta per mantenere un livello di umidità e di temperatura uguale all’habitat in cui vivono.
Ho divagato un po’ dall’argomento iniziale.
Torniamo alla storia del Betta splendens.
L’enorme popolarità a livello mondiale ha reso il Betta splendens un simbolo nazionale della Thailandia, la quale rappresenta il principale (e per me il migliore) paese allevatore ed esportatore di Betta per il mercato mondiale.
Nonostante la sua popolarità e la sua forza di adattamento nel vivere in situazioni diverse, il Betta splendens è classificato come “vulnerabile” dalla IUCN a causa dell’aumento dell’inquinamento e della distruzione del suo habitat.
L’IUCN è l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for the Conservation of Nature) meglio conosciuta con il suo acronimo IUCN, è una organizzazione non governativa (ONG) internazionale con sede in Svizzera.
Quando il Betta splendens ha ottenuto il suo nome?
Era il lontano 1840 quando il re del Siam si incuriosisce di questi piccoli pesci combattenti tanto da incaricare alcuni dei suoi più preziosi collaboratori di fare delle ricerche.
Dopo lunghe ricerche vengono passati tutti i dati allo scienziato medico di Bangor, il dottor Theodor Cantor che nel 1849 pubblicò un articolo sui pesci combattenti, chiamandoli “Macropodus Pugnax”.
Nel 1909, un uomo di nome Tate Regan scoprì che esisteva già una specie chiamata “Macropodus Pugnax”.
Decise quindi di chiamarli ‘Betta splendens’, prendendo ispirazione dai famosi guerrieri conosciuti come la tribù Bettah ( una tribù di guerrieri).
Il termine splendens si riferiva all’aspetto splendido (o impressionante) della razza.
Verso la fine del 1800, questi “Betta splendens” divennero molto popolari e furono esportati per la prima volta in Europa, esattamente a Parigi nel lontano 1892 dall’importatore di pesci d’acquario Pierre Carbonnier.
Pochi anni dopo, nel 1896 vennero anche importati da Mosca a Berlino da un importatore tedesco Paul Matte, a testimonianza di quanto i Betta stessero prendendo piede in tutto il mondo occidentale e non solo.
Nel 1910 vennero importati anche negli Stati Uniti.
Dove, le prime vere riproduzioni vennero segnalate nel 1927 quando una delle prime razze colorate di Betta splendens furono scoperte dopo essere state importate a San Francisco dal Sig. Frank Locke.
I Betta, in quei lontani anni originariamente non assomigliavano per niente agli esemplari spettacolari che ci sono oggi (BETTA SHOW).
Prima della fine del 19° secolo, i Betta erano di una tonalità marrone-verde scura con pinne molto più piccole e quindi non molto appariscenti o colorati, insomma di certo non colpivano la fantasia e non rubavano l’occhio come i Betta moderni.
Studiando per lunghi anni, gli scienziati scoprirono che i Betta mostravano un naturale cambiamento dei colori, durante la parata, in condizioni di eccitazione,
corteggiamento, difesa del territorio o combattimenti con altri maschi.
Nel corso del 20° secolo invece, gli allevatori hanno fatto molti incroci arrivando alle nostre attuali colorazioni e forme che sono ben diverse dai primi Betta splendens di qualche centinaio di anni fa.
Attraverso la sperimentazione dell’allevamento, i betta sono ora disponibili in un’ampia varietà di colori, tra cui: rosso, giallo, arancio, rosa, cellophane, blu, verde, nero, viola e bianco opaco; queste sono alcune delle colorazioni attuali che poi variano a seconda della selezione degli incroci e quindi denominati con nuove colorazioni:
Galaxy, Candy, Nemo, Butterfly, Blu Rim, Dragon, Multicolor ecc.
Nei paesi del sud est asiatico vengono definiti “GIOIELLI D’ORIENTE” perché hanno anche iridescenze molto belle sulle varie tonalità di blu e verde. Leggendo vari articoli e studiando questo meraviglioso pesce, mi ha conquistato il cuore. Moltissimi anni fa acquistai il mio primo Betta splendens e da li parti la mia grande passione.
Foto copertina © Marco Niko Betta.